Come tutte le ricerche era partita con un’idea di sfida, quella di poter usare un materiale “fragile” come il vetro per la costruzione di grandi opere strutturali. In pochi anni, invece, il gruppo di ingegneri guidato da Maurizio Froli, docente di Tecnica delle costruzioni dell’Università di Pisa, ha dimostrato attraverso studi teorici e sperimentazione su prototipi che certi traguardi giudicati in precedenza praticamente irraggiungibili erano invece perfettamente realizzabili. La scuola di Ingegneria delle strutture in vetro, che Maurizio Froli ha fondato a Pisa, riunisce attualmente un gruppo di giovani ingegneri fortemente motivati che, sotto la sua guida, ha ottenuto già molta visibilità e riconoscimenti.
Il Premio Hangai
Proprio lo scorso 20 settembre Manuel Santarsiero, 26 anni di Livorno, ha ritirato a Londra il “Premio Hangai” indetto dall’International Association for Shell and Spatial Structures e riservato ai ricercatori più giovani di 30 anni. Nell’ambito della sua tesi triennale in Ingegneria civile, ambiente e territorio, condotta sotto la guida di Maurizio Froli, il giovane studente pisano ha sviluppato un metodo di calcolo innovativo che permette di predire a tavolino il grado di sicurezza di strutture in vetro di nuova costruzione o esistenti.
I Vecchi Macelli
E già non mancano le applicazioni pratiche dei risultati di questi studi. Nell’opera di riconversione e ristrutturazione dell’area dei Vecchi Macelli – progettato da Roberto Pasqualetti e da Gerardo Masiello e il cui cantiere è stato inaugurato poche settimane fa – il previsto ballatoio perimetrale all’area centrale poggerà su travi in vetro.
Il progettista delle strutture, l’ingegner Leonardo Lani di Firenze, allievo e collaboratore di Maurizio Froli, spiega: “Il progetto di ristrutturazione del fabbricato destinato a ospitare la Ludoteca scientifica è stato pensato per realizzare elementi strutturali capaci di inserirsi efficacemente nel contesto esistente.
In questo caso il vetro costituisce una soluzione ottimale perché evita di creare interferenze e difformità con gli elementi preesistenti”. “Se è vero che l’università deve servire da incubatore di idee – commenta Maurizio Froli – il nostro gruppo di ricerca in qualche modo sta riuscendo in questo compito”.
La passerella in vetro sull’Arno
È ancora il giovane Manuel Santarsiero che, nella sua tesi di laurea specialistica in Ingegneria delle Costruzioni Civili, ha sviluppato la “Progettazione strutturale e architettonica di una passerella pedonale in alluminio e vetro sull’Arno a Pisa”, per la realizzazione del collegamento pedonale tra via Sant’Antonio e via Santa Maria previsto nel masterplan di Pisa firmato da David Chipperfield nell’ambito del progetto PIUSS per il centro storico della città.
Co-relatori della tesi sono per la parte strutturale Maurizio Froli e Niccolò Baldassini, direttore di RFR, studio di progettazione internazionale di Parigi e per la parte architettonica Marta Ciafaloni, architetto della Soprintendenza di Pisa. “Il progetto che ha preparato Manuel Santarsiero è assolutamente realistico e ingegnerizzato. Spero che, se mai verrà fatto un concorso per assegnare il lavoro, il nostro allievo possa far parte, con le sue idee, di un team di progettisti”, dice Froli. Dal primo novembre Manuel Santarsiero lascerà l’Italia e si trasferirà alla École Politecnique di Losanna dove ha vinto una borsa di dottorato di 4 anni che gli consentirà, con adeguati mezzi, di proseguire le ricerche e gli studi sulle strutture in vetro.
Premio Vespucci per la Ricerca
Già nel 2009 Maurizio Froli è risultato primo classificato nel Premio Vespucci per la Ricerca con il suo brevetto delle travi TVT consistenti in travi di vetro assemblate mediante precompressione con cavi di acciaio con le quali si possono superare in sicurezza anche luci molto considerevoli. È completamente ingegnerizzato e in fase di costruzione un prototipo di trave in vetro lungo ben 12 metri.
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