Le tecniche di collegamento fra elementi vitrei attualmente esistenti ricorrono quasi sistematicamente alla foratura delle lastre che comporta però, inesorabilmente, una forte limitazione alla resistenza degli elementi a causa delle concentrazioni nocive degli sforzi di trazione attorno ai fori dipendenti, oltre che dal diametro del foro, dalla tecnica di foratura sia essa mediante diamante o getti d’acqua.
Inoltre è dimostrato che il comportamento di pannelli vitrei laminati in corrispondenza dei fori tende a quello delle lastre non accoppiate in misura dipendente dalle caratteristiche del materiale di incollaggio che, in corrispondenza dei fori, manifesta un drastico abbattimento della capacità di trasmissione degli sforzi di taglio. Riduzioni ulteriori nella capacità di resistenza alle sollecitazioni si manifestano così proprio in corrispondenza delle sezioni critiche.
Grazie alle prestazioni sempre più elevate offerte dai moderni collanti si può in alternativa giuntare due travi vitree senza ricorrere alla foratura incollando direttamente le parti, ma simili collegamenti fra travi vitree presentano lo svantaggio di non essere reversibili.
Per risolvere questi inconvenienti, sotto la direzione di Maurizio Froli è stato studiato e messo a punto presso il Laboratorio Prove sui Materiali dell’Università di Pisa un prototipo innovativo di giunzione di testa fra travi laminate in vetro di grosso spessore che non prevede fori, ma solo incollaggi e che consente tuttavia di assemblare o disassemblare a piacere le componenti.